Onorevoli Colleghi! - La legge 8 agosto 1995, n. 335, com'è noto, ha introdotto nel sistema pensionistico nazionale numerose e assai incisive modifiche.
Allo scopo di razionalizzare tale sistema, però, si è adottato un criterio eccessivamente ugualitario, riducendo tutte le situazioni esistenti nel settore delle pensioni allo stesso livello, creando di fatto situazioni assolutamente ingiuste per particolari e specifiche fattispecie.
Nel novero di queste ultime è rilevante quella concernente le vedove del personale militare e degli ufficiali in servizio permanente effettivo. In particolare, l'articolo 1 della citata legge n. 335 del 1995, al comma 41, prevede la decurtazione delle pensioni di reversibilità in funzione della situazione patrimoniale delle vedove del personale in oggetto, assumendo connotati d'iniquità, se si considera il tipo di vita che il coniuge del militare ha dovuto condurre, svolgendo spesso attività collaterali e di supporto alla carriera del congiunto, specialmente nelle frequentissime occasioni in cui è necessario stabilire e mantenere pubbliche relazioni di carattere istituzionale.
Di ciò è dimostrazione il fatto che per alcuni incarichi è espressamente richiesta la presenza della consorte.
La maggior parte delle consorti dei militari e degli ufficiali in carriera ha, sovente, dovuto rinunciare ad autonome